Prefazione
Userò in questo testo il vocabolo partner per definire nella coppia sia l’uomo che la donna, tenendo presente che quando parliamo di coppia si intende anche composta da solo uomini o donne.
Il rapporto di coppia è per sua natura caratterizzato da un’interazione dinamica e continua tra due persone che comunicano sulla base della presunzione di una conoscenza reciproca più o meno approfondita, quella conoscenza che può essere raggiunta solo nel tempo. Il tempo porta il partner a rivalutare tutto quello che è stato percepito durante l’avvicinamento conoscitivo, perché durante l’infatuazione del corteggiamento ciascun partner decentra il proprio ego e cerca di rendersi simpatico, di mostrarsi premuroso e seducente per favorire la relazione, cercata, enfatizzata e idealizzata. Quasi ogni cosa il partner dica o faccia è interpretata nella luce migliore, perché in quel periodo iniziale del matrimonio o convivenza, la coppia filtra tutto tramite delle “lenti” abilitate a fornire una chiave di lettura positiva di tutto quello che avviene.
La vita in comune
Una coppia non è solo l’incontro di due individui, ma è l’aspettativa dell’unione di due singoli per diventare partner. Il duetto costituito si sviluppa con una vita propria, nasce, cresce fino a comporre una propria storia, fatta di momenti di vita; composti da abitudini, esperienze e modi di essere. In questo essere duetto però il singolo può vivere momenti di stress che non sono visti e riportati nella narrazione di coppia. Questo stress può uscire “allo scoperto” davanti ad una necessità o imposizione di cambiamento, come per esempio dalla richiesta di una convivenza o di avere un figlio. Lo stesso può avvenire nelle coppie “navigate”; al giungere di un evento come un nuovo lavoro, un trasferimento in un altro comune, un trasloco o un parente che non sta bene. Questi delicati passaggi possono portare il singolo ad un elevato stress, perché possono toccare le proprie aspettative, e a una ricalibrazione della relazione nella vita.
“Due persone dicono reciprocamente “ti amo”, o lo pensano, e ciascuno vuol dire una cosa diversa, una vita diversa, perfino forse un colore diverso o un aroma diverso, nella somma astratta di impressioni che costituisce l’attività dell’anima.”
Fernando Pessoa
Il Conflitto
Il conflitto è una parte integrante di qualunque relazione umana e non può essere evitato, ma non bisogna neanche temere per le sue conseguenze, perché si può e si deve gestire con una corretta comunicazione. Ogni conflitto infatti può essere affrontato e anche se ciò implica impegno e attenzione, il risultato è quello di poter godere di relazioni “pulite”, nel senso che non vanno a stimolare sensi di colpa, rammarico, frustrazione, paura, umiliazione o rabbia. È irrealistico pensare che le cose vadano sempre bene e che si possa essere sempre in perfetto accordo con il nostro partner. È più utile accettare che il disaccordo sia una parte inevitabile e normale del vivere in coppia.
L’esperienza però può averci portato a ritenere il conflitto una situazione ingestibile, problematica o eccessivamente dolorosa e questo determina dei vissuti emotivi negativi gestiti attraverso strategie non sempre funzionali.
La comunicazione
Nel vivere in coppia la comunicazione diviene centrale per gestire i conflitti e per crescere come entità di duetto, perché i pensieri del singolo si evolvono, il mondo interiore ha un decentramento del proprio ego e le esigenze mutano. La consapevolezza di quello che sta accadendo permette al singolo di mettere a conoscenza il proprio partner di queste mutazioni. Solo percorrendo questa strada si può trovare un nuovo assetto che può anche divenire un nuovo vivere la relazione.
Molte persone pensano di saper comunicare soltanto perché scrivono e parlano, ma non è corretto. La comunicazione è una tecnica composta di strumenti ben distinti, è uno dei punti centrali nella relazione attraverso la quale si esprimono i sentimenti, i valori, i pensieri e i desideri.
Il counselling interviene qui, aiutando a prendere consapevolezza del proprio stile comunicativo, ad osservare neutralmente i messaggi che vogliamo dare e ad acquisire gli strumenti necessari per una buona competenza comunicativa.
“Le parole sono singolarmente la forza più potente a disposizione dell’umanità. Possiamo scegliere di usare questa forza in modo costruttivo con parole di incoraggiamento o in modo distruttivo usando parole di disperazione. Le parole hanno energia e potenza nella loro capacità di aiutare, guarire, ostacolare, ferire, danneggiare, umiliare e renderci umili.”
Yehuda Berg
I valori
“La cosa più onorevole, così come la cosa più sicura, è quella di affidarsi interamente al valore”
Tito Livio
L’identificazione dei valori è un passaggio fondamentale per l’individuo, perché sono quei principi etici, morali, deontologici che ispirano il comportamento e la ricerca di benessere a livello personale. Quando il singolo si mette in coppia, porta con sé il proprio “bagaglio di valori” che potrebbe risultare simile a quello del partner ma differenziarsi tramite la collocazione nella sua “scala personale”. Ad esempio, Luca potrebbe avere il valore libertà come Stefania, ma nella sua scala è collocato in testa mentre in quella di lei è collocato al decimo posto. Questo diverso collocamento farebbe vivere un matrimonio con figli in maniera tranquilla a Stefania, mentre Luca potrebbe non viverlo tranquillamente.
Presso lo studio counselling Giordano Salvador sarete portati a vedere i vostri valori, la costruzione e l’utilizzo degli stessi per andare verso una vita a due più completa o stare con il vostro partner con serenità e gioia.
le rappresentazioni e abitudini
Il partner, porta con sé un bagaglio di modelli e abitudini relazionali, di “teorie” e aspettative, di bisogni da soddisfare, di domande alle quali rispondere per trovare una via d’uscita a difficoltà sentimentali dovute a precedenti rapporti di coppia. Da qui possono nascere rappresentazioni quali: “Sono sfortunato/a in amore!”, “Le/I balorde/i capitano tutte/i a me!”, “Ho la calamita per le/i disgraziate/i!”, “Mi innamoro sempre della persona sbagliata!” Questi pensieri comuni nascono da un senso d’insoddisfazione legato a relazioni d’amore non felici, attuali o passate. Sono domande molto umane e comprensibili ma sono alquanto sterili. Se dovessimo sentirci in una realtà affettiva non soddisfacente, questo modo di vedere non ci aiuterebbe minimamente a migliorare la situazione.
“Il viaggio verso la felicità non consiste nel cambiare i nostri pensieri ma nel cambiare le nostre credenze”
Giordano Salvador
Il circuito tra emozioni e rappresentazioni
Le emozioni vissute all’interno della relazione possono essere analizzate attraverso il circuito emozione-rappresentazione. Tale circuito diventa molto efficace in un processo di consapevolezza, perché ci permette di collegare la situazione attraverso le rappresentazioni che generiamo con gli effetti che percepiamo a livello fisico sensazioni-emozioni.
Tramite il colloquio di counselling posso aiutarti a rinforzare la comunicazione, scoprire i tuoi valori e diventare più consapevole sulle tue rappresentazioni e abitudini.
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